RICHARD MEIER. OPERE RECENTI


Il libro edito da Skira e curato da Silvio Cassarà, uno dei più attenti osservatori della cultura progettuale americana contemporanea, documenta le opere mature di Richard Meier; quelle opere che forse corrispondono alla definitiva consacrazione internazionale dell’architetto newyorkese. La pubblicazione, corredata peraltro da significative immagini, costituisce un’utile occasione per verificare la continuità di un linguaggio architettonico che ritrova attualità radicandosi alle matrici del modernismo; ad un’età storica che non cessa di trasmettere utopie, ambizioni, entusiasmi.

Le opere presentate accreditano l’immagine dell’architetto nord americano come raffinato e virtuoso “manierista” della modernità. I canoni espressivi sono tutti facilmente riconoscibili e rimandano al purismo geometrico dell’idioma razionalista, qui calato in una perfezione ideologica e concettuale che ammette, tuttavia, scardinamenti, fibrillazioni e contrapposizioni fra linee curve e rette. La memoria si fa invenzione. Lo dimostrano l’incredibile contaminazione di etimi, le cosiddette “memorie colte” (dalla gabbia lecorbuseriana al gusto miesiano del particolare, dalla scomposizione neoplastica alle eleganti ondulazioni di matrice aaltiana) con cui riesce a stabilire un dialogo apparentemente impercettibile ma profondamente intenso con il paesaggio circostante. Architettura astratta, aristocraticamente indifferente al contesto, fatta -come scrive Cassarà- “di oggetti spaesati nel proprio ambito, quale sia la scala e l’esterno”. Eppure, nonostante l’evidente sradicamento, Meier riesce a trovare, attraverso la compenetrazione fra spazi interni ed esterni, una sincera consonanza col luogo.  L’oggetto guarda il paesaggio (non importa se naturale od urbano) che, a sua volta, guarda l’oggetto, inducendo una spazialità “acustica” di reciproci rimandi. Un percorso progettuale a tutto campo che, nelle opere della maturità, privilegia soluzioni stabili e riconoscibili, come ad esempio il bisogno di simbolico che non significa affatto monumentale.