Sede: Cagliari
Progetto: Zaha Hadid con Patrik Schumacher
Project Architect: Paola Cattarin
Periodo di progettazione: 2006
Area del sito: 12.000 m2
Lo spirito del progetto è creare un’area di relazione culturale che allo stesso tempo funga da elemento di identificazione della città per chi osservi Cagliari dal mare. L’edificio trova la sua perfetta coerenza con la città e l’ambiente esterno attraverso l’interconnessione tra il flusso interno e le aree pubbliche e l’alternanza tra spazi aperti e cavità.
Il nuovo museo è come la barriera corallina: vuoto al proprio interno, solido e poroso in superficie, in continuo scambio osmotico con l’atmosfera esterna. A volte sembra essere parte integrante del paesaggio territoriale, altre volte ridefinisce completamente lo skyline cittadino.
La grande cavità articola il volume in una successione di spazi aperti adibiti all’esposizione, all’aggregazione e all’installazione di opere contemporanee. Questi spazi soddisfano perfettamente il dialogo estetico tra le due tipologie di arte rappresentate: quella attuale e quella della tradizione nuragica. La cavità favorisce la genesi di due involucri continui, uno contenuto nell’altro.
Le sale ed i corridoi dell’interno ripropongono la fluidità della struttura esterna e del nuovo rapporto tra tradizione e innovazione. L’area commerciale è pensata come passaggio parallelo al mare ed offre ai visitatori le migliori facilities per il tempo libero: il negozio, la libreria, bar e ristoranti. La struttura è governata da una metafora facilmente intuibile. Come per ogni organismo vivente, anche la crescita del museo è un sistema auto-regolato: avverrà naturalmente, al raggiungimento dell’equilibrio tra atmosfera, filantropia e sviluppo ambientale.