La cultura del Real Estate di Moretti è stata interpretata da Mario Botta nel progetto delle Residenze di Via Campari.
Il recupero dell’ex area Campari, che si conclude con la realizzazione dell’area residenziale, curato da Mario Botta e Giancarlo Marzorati e realizzato dal Gruppo Moretti, rappresenta un intervento esemplare di riqualificazione urbana. Il progetto racchiude il significato profondo della trasformazione da “città delle fabbriche” a città del terziario, dove la qualità del progetto urbano è un tutt’uno con il recupero dei valori identitari del luogo, che trovano la loro perfetta sintesi nella forma architettonica degli edifici.
Nella “grande Milano”, a Sesto San Giovanni, il luogo che per oltre un secolo ha ospitato la produzione Campari è diventato uno dei simboli dell’evoluzione architettonica urbanistica, che sta caratterizzando le ex aree industriali europee. Questo grazie all’intervento di Moretti Real Estate, delle società del Gruppo e la personalità di Mario Botta. Il recupero dell’area ex Campari, si propone infatti come esemplare progetto di riqualificazione urbana.
L’intervento prevede l’edificazione del nuovo headquarter della Campari affiancato da residenze di pregio, all’interno di un contesto che mantiene i valori originari del luogo, la Villa Casa Alta in particolare. Tutto inserito in una vasta area verde di oltre 6mila m2. “Siamo soddisfatti del lavoro svolto sin qui – afferma Vittorio Moretti, – abbiamo partecipato con un importante intervento alla trasformazione di Sesto da città delle fabbriche a città del terziario avanzato. Senza fare tabula rasa del passato, ma conservando la memoria dell’edificio di archeologia industriale, abbiamo recuperato un segno indelebile della storia dell’azienda e dell’evoluzione della città”.
Il tema architettonico dell’intero progetto di recupero è ripreso e valorizzato nello sviluppo delle due torri, rispettivamente di 9 e 13 piani, strutturate in due cilindri secati da piani verticali. “Coi volumi puri si è costruito il nuovo sito – aggiunge l’arch. Botta – in modo che l’architettura possa inserirsi tra le preesistenze novecentesche in nuova configurazione del suolo, in connessione diretta con la storia e la memoria peculiari del luogo, in omaggio alle aspirazioni e ai valori della cultura contemporanea”. Il risultato sono edifici caratterizzati da un’identità inconfondibile, unica per Sesto San Giovanni, capaci di stagliarsi nello spazio urbano ed esprimere una tensione che è prima di tutto etica e culturale prima ancora che abitativa. Contribuisce a questo risultato anche il connubio con il parco di Villa Casa Alta e il dialogo fra stili ed epoche stabilito con il fronte neoclassico della villa.
“Si è cercato di fare in modo che un vuoto urbano tornasse ad essere uno spazio vivo per la comunità e che gli elementi risultanti dal costruito diventassero parti disegnate di città”. Ogni elemento delle residenze è orientato alla qualità dell’abitare, sempre con un occhio molto attento al rispetto per l’ambiente e al risparmio energetico. Lo si nota ad esempio nell’impiego della falda acquifera sotterranea in funzione di climatizzatore naturale. Benessere e qualità della vita significano anche tecnologie per la sicurezza all’avanguardia, parcheggi totalmente interrati, area fitness indoor integrata negli edifici. Tutti aspetti che si aggiungono al fatto che in soli 18 minuti di metrò si raggiunge Piazza Duomo a Milano. Per Botta il progetto delle Residenze di Via Campari ha permesso di sviluppare ulteriormente la sua riflessione sul senso dell’abitazione contemporanea. “Disegnare le case per Vittorio Moretti è stata un’occasione per testimoniare la mia idea sull’abitare oggi. Ritengo che la casa debba recuperare il suo significato primordiale, tornare a riproporsi come la casa di Adamo, capace di evocare la funzione primaria di protezione. La casa è rimasta nel subconscio il luogo dove l’uomo può rigenerarsi, può ritrovare se stesso, può recuperare la sua storia, la memoria, può fantasticare; è il luogo dove l’uomo può idealmente ricongiungersi con la collettività, e dove può sentirsi parte di un disegno comune. In quest’ottica disegnare una casa equivale al tentativo di trasformare le superfici richieste in spazi capaci di dialogare con gli elementi esterni.” L’architettura di Botta si presta anche per ideare un progetto di interior design e creare le migliori condizioni per arredare gli interni con oggetti d’autore. L’inserimento di arredi su disegno, mobili dall’alto contenuto stilistico e di design, essenziali e funzionali, sono una testimonianza del vivere contemporaneo.
Continuità tra interni ed esterni nelle Residenze di Via Campari
Il progetto architettonico di Botta sublima il tradizionale concetto di separazione fra ambienti interni ed esterni, per definire uno spazio continuo che unisce vivibilità e privacy.
Le Residenze di Via Campari si propongono come progetto innovativo anche dal punto di vista della relazione che riescono a stabilire fra interni ed esterni. Botta disegna infatti appartamenti caratterizzati da uno sviluppo che pone in costante continuità gli ambienti della casa con i terrazzi, superando le rigide forme tradizionali per offrire nuove opportunità di utilizzo armonico e senza barriere percettive. Una vera e propria apertura verso l’esterno che elimina gli ostacoli, salvaguardando però in modo efficace la privacy, anche grazie alla copertura totale delle superfici del terrazzo. La copertura accentua infatti ulteriormente il senso di continuità fra interni ed esterni, consentendo di vivere l’intera superficie al di là delle condizioni atmosferiche, questo senza pregiudicare l’esposizione solare. Pratico ed originale è anche il sistema frangivista che separa lateralmente lo spazio dei terrazzi dagli altri ambienti e proprietà, contribuendo ulteriormente a valorizzare intimità e privacy. La casa diventa così un “ambiente totale” sia dal punto di vista stilistico, sia per quanto concerne le opportunità per viverlo al 100%.