Un libro racconta l’incontro ideale fra l’architettura di Botta e la cultura enologica italiana
Editato da Quadra Editrice, “La cantina di Suvereto” raccoglie le riflessioni in corso d’opera, gli appunti, i disegni preliminari di Mario Botta nello sviluppo creativo riguardante Petra.
Nella sua intensa carriera professionale, Mario Botta ha realizzato in tutto il mondo edifici e strutture di ogni tipo: case e piazze, musei e chiese, manufatti di arredo e grandi opifici. Ma il confronto con un archetipo come la cantina è un territorio creativo originale e per diversi aspetti unico nei suoi significati. Un libro documenta il risultato di questo incontro (“La cantina di Suvereto, 2003, Quadra Editrice, Brescia): testi, riflessioni, disegni, appunti, fotografie introducono a Petra, un edificio affascinante e perfino misterioso, realizzato nella Maremma toscana per Vittorio Moretti, imprenditore e affermato vignaiolo.
Mettendo a confronto lo spazio dell’uomo con la natura, Mario Botta è entrato con forza nell’ambiente assumendone i vincoli e i condizionamenti come stimoli, come arricchimento e non come impedimento al farsi dell’architettura. Ne è sorta una struttura che risolve la funzionalità del tema con una evidente, marcata valenza simbolica in una straordinaria tensione espressiva. La cantina di Mario Botta e Vittorio Moretti, diviene così un omaggio convinto e convincente al paesaggio ed alla avventura umana che lo penetra e lo riordina, lo trasforma senza sconvolgerlo, lo rimodella per esaltarne qualità e valorizzarne le caratteristiche e le peculiarità.