Due ventagli incrociati in legno lamellare formano la grande volta del soffitto della chiesa “Cristo risorto” di Rodengo Saiano
Sotto una cupola in legno lamellare un percorso di architettura del sacro
Un progetto di architettura capace di interpretare le origini dei luoghi di culto cristiani, dove ogni scelta, nell’organizzazione degli spazi come nei materiali impiegati, rimanda ad una visione simbolica nella quale la costruzione stessa è espressione di fede
La chiesa “Cristo risorto” di Rodengo Saiano, costituisce un esempio emblematico di come l’architettura contemporanea può realizzare opere ispirate ad un percorso di fede e di emozione. Il progetto nasce nello studio dell’Arch. Fabrizio Viola, che da oltre venti anni guarda con impegno all’architettura sacra. Il principio caratterizzante dell’intervento si basa sulla consapevolezza che le esigenze di una chiesa si distanziano in modo netto da quelle di altre tipologie di edifici. A volte, infatti, la struttura architettonica delle chiese moderne non favorisce pienamente il raccogliersi e il pregare. “La partecipazione emotiva che l’edificio deve trasmettere – ci dice l’architetto Viola – è altresì un valore aggiunto che il progettista deve conferire all’opera quando si tratta di luoghi di culto”. Sempre secondo l’architetto Viola, ogni chiesa per essere sentita come propria non solo deve essere inserita armonicamente nel paesaggio, ma trarre da esso gli elementi costitutivi; ecco perché per la Chiesa di Cristo Risorto sono stati utilizzati materiali attinti prevalentemente dal territorio locale quale il rivestimento in pietra di Credaro all’interno e all’esterno, a spacco e a semisecco, e il marmo di Botticino per il presbiterio.
Un progetto di architettura come percorso simbolico
Il percorso teologico-simbolico espresso dall’architettura, riprende e richiama le esperienze originarie della fede cristiana, e riportano direttamente al primo romanico. Questo si nota fin dal portale, realizzato dallo scultore bresciano Federico Severino in bronzo all’esterno e in rame all’interno. I 4 cardini sono costituiti da sculture in bronzo raffiguranti i quattro evangelisti, ovvero i cardini della chiesa Cristo Risorto di Rodengo Saiano. Le due maniglie, sempre costituite da figure bronzee, rivelano i concetti di umiltà, rappresentata da colomba e ulivo, e di arroganza, con serpente e alloro.
Continuando in questo percorso simbolico e di storia delle radici cristiane, troviamo il vestibolo con l’acquasantiera a cui ci si avvicina calpestando il leoncello, una serigrafia visibile solo in controluce che simbolizza il demonio. Anche questa azione semplice e consueta assume un’importanza mistica: avvicinandosi all’acquasantiera e facendo il segno della croce si nega automaticamente il male. All’entrata, sulla sinistra, è stato collocato il battistero, simbolo del primo sacramento che si riceve nell’esperienza religiosa. Alla base del fonte battesimale verrà incastonata una pietra proveniente dal fiume Giordano; il fonte è stato scolpito dall’artista altoatesino Flavio Senoner e rappresenta la vite nel senso della spirale della vita, è in travertino giallo e in esso verrà collocato il bacile del fonte battesimale recuperato della vecchia chiesa parrocchiale di San Rocco, a testimonianza di una continuità generazionale che si mostra anche nel battesimo.
Tutta la chiesa ha un centro che è l’altare
L’altare è infatti il punto focale del progetto, che risulta sfalsato rispetto all’aula, dal quale parte una spirale che crea due linee, una interna e l’altra esterna, che rappresentano due abbracci diversi: quello di Dio e quello di Cristo fatto uomo. Il lato esterno della chiesa abbraccia quello interno a significare Dio che abbraccia il mondo e gli uomini, l’abbracciato è in pietra ma ha due file di conci in mattoni rossi a significare il momento in cui Dio (pietra) si è fatto uomo tramite Cristo; il cotto che viene qui utilizzato rappresenta la fragilità degli uomini, come l’argilla che nell’iconografia cristiana ha sempre simbolizzato l’uomo e la sua debolezza. Ad una certa altezza, ritorna la pietra pura, fino allo slancio della croce fiammeggiante di 5 metri posta a 30 metri d’altezza.
L’aula dove si riunirà l’assemblea è di circa 1000 m2, strutturata con una pianta a spicchi. Percorrendola si giunge al presbiterio, al quale si accede mediante tre gradini, il rivestimento è in marmo di Botticino che ricopre tutte le pareti che lo circondano. Una prima parete, lucida e compatta, rappresenta l’impenetrabilità del mistero di Dio, quella situata vicino ai celebranti ha una bisellatura nel marmo bianco che significa la protezione che Dio fornisce all’uomo. La possibilità di penetrare il mistero di Dio è rappresentata della parete vicino al tabernacolo, luogo dove Gesù si manifesta a noi nel sacramento eucaristico.
L’altare ricorderà la pietra rotolata del sepolcro di Gesù e avrà una parte luminosissima in travertino giallo lucidato, quasi oro; dietro l’altare apparirà Cristo risorto attraverso una statua bronzea di 5 metri, dunque, non la croce in prossimità dell’altare, ma il simbolo dominante della resurrezione. Cristo è risorto, ed è segno di speranza, gioia, positività, proprio come deve essere vissuta l’esperienza religiosa.
L’abside è costituito da una vetrata gigantesca di 12 metri per 6, tutta istoriata, che farà da sfondo alla statua di Cristo Risorto che si innalza sopra all’altare.
Due ventagli incrociati in legno lamellare formano la grande volta del soffitto
Il soffitto, in legno lamellare realizzato da Moretti Interholz, è a forma di due ventagli incrociati (si veda la scheda alle pagine successive). Le pareti perimetrali sono adornate con le stazioni della via crucis, intagliate in legno massiccio da Giuseppe Rivadossi, così come i banchi, che contribuiscono a conservare l’idea di assemblea e di circolarità. Anche il posizionamento dell’organo e del coro, alla sinistra del presbiterio, è di rilevanza in quanto la chiesa è stata predisposta per ospitare concerti. L’acustica è infatti ottima, grazie in particolare al legno lamellare del soffitto.
Schema tecnico della copertura in legno lamellare
Aspetti strutturali della copertura in legno lamellare, realizzata da Moretti Interholz nella chiesa del “Cristo risorto” di Rodengo Saiano
Dal punto di vista statico, la struttura in legno lamellare consiste in una doppia orditura di travi inflesse impostate su di una struttura in elevazione in c.a. realizzata in opera. Dal punto di vista geometrico, la disposizione delle travi secondarie è riconducibile a due ventagli che si aprono da uno stesso punto, e tale punto comune è la mezzeria della trave principale di spina. Pertanto, le travi secondarie a sezione variabile che raggiungono una luce massima di 17m, sono disposte a raggiera e convergono nel punto medio della grande trave di spina (luce di 26m) costituita da due elementi accostati, incollati e collegati meccanicamente. L’orditura secondaria è collegata alla trave principale per mezzo di una grande piastra metallica a cavallotto, studiata in maniera tale da poter riprendere tutte le 42 travi disposte a ventaglio. La forma indicata dal progetto architettonico è stata ottenuta impostando le travi secondarie ad asse rettilineo e curvilineo a quote differenti sul muro perimetrale in c.a. La geometria spaziale dei due ventagli da vita a due finestre in corrispondenza della trave di spina, una delle quali (in prossimità della cuspide d’ingresso) di grosse dimensioni. L’orditura strutturale è chiusa da un pacchetto di copertura composto da un primo assito a vista strutturale da 42mm, sopra il quale è stato posato oltre alla barriera al vapore, un isolante interposto fra listoni