Paolo Bodega

La Città-Parco Zaffiro degli Urali sarà un innovativo laboratorio-prototipo di villaggio in territorio siberiano, che punta sull’ecocompatibilità e sulla biodiversità

E’ questo il progetto elaborato dal team diretto dall’architetto Paolo Bodega, che ha scelto come significativo scenario la regione russa di Chelyabinsk.
L’obiettivo è creare un luogo antropizzato senza alterare l’integrità ambientale e paesaggistica di una zona ad alta densità vegetativa, permettendo ai futuri abitanti di elevare la qualità della vita, in continuità con la peculiarità territoriale.
La presentazione del prospetto evidenzia un approfondito lavoro di analisi territoriale e progettuale ad ampio raggio in tutti i settori di interesse urbanistico ed architettonico: dalla tipologia edilizia ai materiali, dalla scelta dei componenti allo sfruttamento delle risorse energetiche naturali, fino alla gestione dello smaltimento dei rifiuti: tutto è improntato sui principi ecologici e di sostenibilità stabiliti dal protocollo internazionale di Kyoto. I componenti naturali che, per necessità costruttive, verranno sottratti all’ambiente sottoforma di elementi primari, saranno restituiti al paesaggio con forme più elaborate e di migliore qualità. “Le funzioni urbane, dovranno  susseguirsi ed integrarsi con  la natura, creando un modello unico ed esclusivo il cui focus è il lago”. Questo l’asse concettuale attorno al quale è stato pianificato l’insediamento ed il motivo per il quale l’architetto Bodega ha instaurato importanti rapporti collaborativi con specialisti del settore ambientale ed energetico. La progettazione delle strutture vegetazionali e del paesaggio in generale si è basata, infatti, sulla distribuzione della vegetazione autoctona e sulle variazioni tra aperture e chiusure visive connesse alle radure degli spazi aperti ed ai sistemi boschivi, creando un perno visivo verso il centro del lago Khokhlovatoe.
Il verde che circonda l’area complessiva di circa 2 milioni e mezzo di metri quadrati, costituirà al contempo lo sfondo panoramico e l’elemento caratterizzante dell’intero paesaggio urbano e sarà contemplato all’interno della lista dei parametri ambientali minimi garantiti anche nei futuri sviluppi dell’area.

Coerenza completa ai valori culturali e ambientali

Conservare la particolarità territoriale, però, non significa solo provvedere alla massima riduzione dell’impatto ambientale. E’ importante il mantenimento di una coerenza a 360 gradi con il contesto in cui si opera. Per questa ragione la qualità delle realizzazioni strutturali dovrà tenere conto dello sviluppo culturale ed economico della Russia, riguardando, non solo le esigenze del presente, ma anche le trasformazioni future, a garanzia di un valore immobiliare duraturo ed efficiente nel percorso evolutivo del mercato mondiale.
Focalizzandoci sulla specificità progettuale dell’insediamento, è interessante la logistica urbana che il team Bodega ha elaborato nel dettaglio. La strategia insediativa è interamente impostata sullo sviluppo armonico del villaggio, concettualmente pianificato come ampliamento progressivo di un solo nucleo, e non come assemblaggio di entità distinte. Il primo ambito di intervento costituirà il centro nevralgico della vita pubblica del paese. Qui si svolgeranno le funzioni di interesse collettivo, sorgeranno un centro scolastico, un centro religioso e servizi con funzioni pubbliche ed amministrative. Per quanto riguarda, invece, il tessuto edilizio residenziale, sarà articolato in ville monofamiliari e in blocchi di townhouse a schiera, formati da un numero limitato di moduli affiancati e volumetricamente articolati, al fine di mitigare l’impatto visivo.

Minimo impatto, alta compatibilità

Gli obiettivi di tutto il layout insediativo sono riassumibili nelle linee guida del progetto: minimo impatto ambientale, compatibilità con il contesto territoriale e ridotta densità urbana (secondo i dati progettuali, l’indice di edificazione sarà pari a 0, 492 mc su mq).
Tutti i materiali per le costruzioni sono già stati selezionati in fase progettuale, in base ai più recenti criteri di ecosostenibilità stabiliti dalle politiche ambientali europee. Il rivestimento degli involucri edilizi è elemento caratterizzante degli edifici, distinti nell’aspetto esteriore in base alla localizzazione ed alla funzione. In altre parole, da quanto affermato dall’architetto stesso nella presentazione del progetto, “l’area di appartenenza possiede un linguaggio cromatico e materico coordinato con le finiture, e le zone pubbliche come strade, parcheggi ed edifici sono caratterizzate da materiali collegati alle quattro aree tematiche quali: Glamour, Arte, Sport e Natura”. Ogni area possiede una propria identità coerente con il panorama globale del territorio.  Strettamente connessa allo stile architettonico e all’urbanistica, è la pianificazione stradale per l’accesso ai servizi. Sono previste vaste aree ciclopedonali organizzate secondo percorsi radiali svincolati dalla viabilità carrabile e inseriti in spazi di verde collettivo. Da qualsiasi punto del villaggio, sarà quindi possibile raggiungere in bicicletta le aree adibite alle funzioni pubbliche o di interesse collettivo. Inoltre, la rete ciclopedonale si estenderà anche all’esterno del villaggio, determinando un comodo collegamento con il lago e con le aree adibite allo sport e al tempo libero. In alternativa alle due ruote, è stato articolato un sistema di trasporto interno ed esterno tramite minibus elettrici ed ecologici per ridurre al massimo le emissioni inquinanti dei veicoli a motore.

Fonti alternative e rinnovabili

L’utilizzo del gas metano sarà limitato alla sola funzione termica all’interno degli edifici di pubblico servizio e alla produzione dell’acqua calda sanitaria. Per quanto riguarda, invece, gli impianti di climatizzazione, sarà possibile impiegare delle “sonde geotermiche” abbinate a pompe di calore, evitando così il ricorso a gruppi frigoriferi raffreddati ad aria che, oltre ad avere una minore efficienza energetica, provocano inquinamento acustico e negativo impatto visivo. La legna ricavata dal circondario boschivo sarà un ottimo strumento per integrare il sistema di riscaldamento all’interno delle ville e per alimentare le caldaie al servizio di impianti di “cogenerazione” di energia elettrica e termica. Date le caratteristiche favorevoli del sito, privo di barriere naturali o artificiali che potrebbero limitare l’intensità dei venti, sarà possibile anche lo sfruttamento di energia eolica, in grado di coprire il fabbisogno di elettricità di circa il 30-40% delle utenze.
Ancora in esame la possibilità di realizzare un impianto “miniidroelettrico” per lo sfruttamento dei bacini acquiferi di cui la zona è ricca. Con l’applicazione di una turbina a potenza limitata sarebbe possibile ricorrere al dislivello naturale (circa cinque metri) fra i due laghi esistenti (Etkul e Khokhlovatoe), per la produzione di una considerevole quantità d’energia elettrica. Altre applicazioni di energie rinnovabili, sono relative all’illuminazione di aree di interesse pubblico quali percorsi pedonali e stradali.
Sempre in considerazione degli obiettivi di elevato comfort e basso consumo energetico, il progetto ipotizza diverse tipologie impiantistiche a seconda che si tratti di abitazioni monofamiliari, townhouses o edifici con elevato affollamento.
Nelle ville mono e plurifamiliari è prevista l’installazione di impianti di riscaldamento a pannelli radianti a pavimento e l’utilizzo di sistemi passivi di accumulo termico quali le serre solari ed i muri a trombe. Per quanto riguarda la termoregolazione degli edifici ad alta concentrazione, invece, sono previsti dispositivi di raffreddamento gratuito quando le condizioni dell’aria esterna lo permettono e sistemi per la variazione della portata dell’aria esterna di rinnovo in funzione dell’effettivo affollamento dei locali. Per quanto riguarda il riscaldamento, la produzione del fluido caldo avverrà attraverso caldaie a condensazione alimentate a gas metano o tramite pompe di calore servite da “sonde geotermiche”.
In conclusione, il nuovo Green Village può essere definito un vero e proprio “ecosistema nell’ ecosistema”, la dimostrazione che un’antropizzazione alternativa è davvero possibile.
L’effettiva realizzazione di questo progetto significherà un ulteriore passo avanti nella ricerca della sinergia tra uomo e ambiente, un simbolo di avanguardia architettonica per la Regione interessata e per tutto il mondo.