CONTADI CASTALDI


Recupero ambientale in franciacorta: l’area dismessa di un’antica fornace ritorna a vivere in simbiosi con l’ambiente
Moretti Contract firma la riqualificazione di un’area di grande degrado, dove ampi spazi verdi affiancano una suggestiva cantina che veste i panni dell’antica fornace

Trasformare l’antica fornace Biasca di Adro in una struttura per la produzione vinicola di eccellenza: una vera e propria sfida nel settore delle ristrutturazioni, con in più il duplice impegno di contribuire attivamente alla riqualificazione globale di una zona fra le più belle dell’intera Franciacorta.
Una sfida prima di tutto progettuale, considerando le pessime condizioni degli edifici e dell’area che costituivano l’antica fornace. Risulta quindi particolarmente interessante il lavoro compiuto a partire dal 1999 da Moretti Contract in collaborazione con l’Ing. Giuseppe Toscani, convinto di poter raggiungere un positivo risultato sulla base delle attente verifiche eseguite sul complesso e sulle colline circostanti. Sua la decisione, supportata da elementi tecnici concreti, di non abbattere le vecchie costruzioni, ma riportarle a nuova vita, dove possibile, con una sapiente opera di ristrutturazione coerente stilisticamente al disegno originale.
L’area interessata dalla riqualificazione supera i 25.000 m2. Il corpo centrale presentava l’edificio vero e proprio della fornace, in forma rettangolare disposto su tre piani.
Tutt’attorno erano variamente distribuiti altri fabbricati e porticati, realizzati in epoche diverse ma completamente degradati e con parti mancanti. Il piano di recupero ha previsto un’operazione di restauro conservativo del corpo centrale della fornace con utilizzo del piano terra per la vinificazione e l’invecchiamento, del primo piano per il magazzino del prodotto finito e del secondo piano per ambienti destinati a feste e ristorazione, con oltre 300 posti a sedere.
Contemporaneamente si è provveduto alla demolizione controllata dei corpi fatiscenti e senza valore storico-architettonico, con riutilizzo della volumetria per l’ampliamento del complesso con tre nuovi corpi di fabbrica: un padiglione per la pigiatura, con copertura in legno lamellare, una cantina parzialmente interrata al lato sud, e una caratteristica torre quadrata che accoglie i percorsi verticali.
Il risultato che si è voluto raggiungere è quello di uno stile sobrio e sereno, che ricorda i canoni tipici delle aziende agricole lombarde, riproponendoli come sinonimo di modernità ed efficienza nella tradizione.


Il corpo centrale dell’ex-fornace diventa il cuore operativo dell’azienda e dell’accoglienza

In questo corpo di fabbrica l’intervento di recupero è avvenuto nella totale conservazione dell’impianto volumetrico e delle facciate. All’esterno si è intervenuti soltanto con la chiusura, laddove lo imponeva la nuova destinazione d’uso, di alcune aperture mediante setto murario arretrato così da permetterne ancora la lettura delle preesistenti. Le strutture verticali sono state conservate e restaurate, così come le strutture orizzontali del tetto e dei solai, tutte in legno.
Le facciate in muratura di pietrame e mattoni sono state conservate a vista dove il degrado ne permetteva il recupero, per il resto si è intervenuti con intonaco con colore incorporato in armonia con l’aspetto originario. Anche le finiture interne (pavimenti, rivestimenti e serramenti) sono state improntate alla funzionalità, pur nel più rigoroso rispetto di un inserimento in armonia con il carattere dell’edificio.

Tre corpi di fabbrica collegati all’edificio principale restaurato, per le fasi di vinificazione e affinamento
Il locale per la pigiatura, delle dimensioni di m 63×34, è stato ricavato sul lato nord-est del corpo centrale, mediante demolizione dei capannoni metallici fatiscenti e ricostruzione di un grande tetto a padiglione con struttura in legno lamellare, prodotto e montato dalla Moretti Interholz, impostato su armature intonacate e pilastri in mattone a vista. Il manto del tetto è in tegole di cotto.
Direttamente collegato al padiglione si trova un cortile a quota + 4,00 dal piano strada, dal quale si accede tramite rampa carrabile. Sul piazzale, che si estende verso balze di terreno naturale circostante ai lati sud ed est, si è proceduto alla costruzione di un porticato a servizio di manifestazioni turistiche, enogastronomiche e feste all’aperto. Sotto il porticato si trova una delle due cantine, quella destinata all’invecchiamento. Questa soluzione, mentre dal punto di vista produttivo offre tutti i vantaggi di una cantina interrata, aggiunge quello di attenuare l’impatto volumetrico del corpo centrale dell’ex fornace, riducendone l’altezza di un piano da questo lato e creando un cortile a quota + 4,00.
Gli ambienti destinati a cantina sono quindi costituiti da un corpo interrato sul lato est con superficie di 1.512,50 m2 e da un corpo parzialmente interrato, ubicato al lato sud, delle dimensioni di m 64×34 e di cui 1,180 m2 sono seminterrati e m2 930 totalmente interrati. Le due cantine sono state realizzate con strutture prefabbricate in c.a. fornite e montate da Moretti Prefabbricati.
La caratteristica torre centrale costituisce l’elemento unificatore dell’intero complesso. Presenta le facciate sud est quasi completamente chiuse, in contrasto alla loggia del sottotetto quasi completamente aperta con vetrate, a reminiscenza delle antiche torri civiche ricorrenti nella zona bresciana e bergamasca, come ad esempio la torre di Pisogne. La torre accoglie i percorsi verticali, scale e ascensore montacarichi, portando dalla quota
-5,80 della cantina interrata, fino alla quota + 9,50 della sala per la ristorazione.
La torre è stata posta in posizione baricentrica per ragioni funzionali ed ha il vantaggio di dividere visivamente in due la massa di ben 72 m di lunghezza del corpo centrale della ex fornace. Sul lato nord del corpo della fornace, con accesso diretto dalla torre, sono stati ubicati il laboratorio enologico e i locali di servizio per il personale.

Sistemazioni esterne al servizio dei lavori agricoli e per valorizzare l’impatto architettonico
Il complesso presentava sul lato est un’area boschiva, ad ovest la strada principale di accesso e a sud e nord ampi cortili.
Quello a nord a quota strada, della superficie di circa 1.300 m2 funge da servizio a locale di pigiatura, oltre che per ingresso e parcheggio delle maestranze. Presenta inoltre la rampa per il carico del prodotto finito verso il primo piano.
A sud il cortile si sviluppa in due livelli, il primo della superficie di circa 1.000 m2 è inserito fra il fabbricato centrale, la cantina seminterrata e il fabbricato uffici. Sempre su questo lato trovano spazio la portineria, le stanze per gli ospiti e l’abitazione del custode, dal quale si accede al parcheggio degli uffici e il garage interrato sotto la rampa. Il secondo, già ricordato nel suo sviluppo e nelle sue finalità architettoniche e funzionali, si presenta con dimensioni di circa 1.300 m2.
Sul lato ovest del complesso, in posizione da non impattare negativamente l’estetica generale, è stato ricavato un parcheggio ad uso pubblico e al servizio dell’azienda della superficie di 2.471 m2.
La pavimentazione dei cortili è stata realizzata alternando blocchetti di cemento drenante con un tappeto erboso, mentre per i porticati, i marciapiedi e i percorsi pedonali si è privilegiato un lastricato in pietra. Per quanto riguarda i principali muri di contenimento esterni, si è scelto di utilizzare rivestimenti in pietra rustica locale con pareti inclinate a bastione, riprendendo il motivo delle antiche massicce murature in pietra dei luoghi e di Adro in particolare, come il Palazzo Comunale e l’antica Chiesa di S. Maria Assunta.