“È una casa componibile in cui solo la cornice è già disegnata, dove gli spazi interni sono personalizzati, mentre quelli esterni consentono di mettere in comune una serie di strutture e servizi.”
La Casa 100K di Mario Cucinella Architects è stata presentata nell’ambito dell’11° Mostra Internazionale di Architettura presso la Biennale di Venezia. Il progetto nasce da un accordo siglato tra Mario Cucinella Architects e Italcementi Group, e vede la collaborazione con Moretti Industria delle Costruzioni per quanto riguarda l’edilizia industrializzata.
A Settimo Torinese sorgerà il primo condominio che risponde a tre principi fra loro integrati: basso impatto ambientale, basso costo degli appartamenti, alto livello di soddisfazione per chi vi abita. Il progetto dell’architetto Mario Cucinella si inserisce nelle più importanti esperienze internazionali di moderna cultura dell’abitare: ecosostenibile e in grado di auto-produrre energia. Un risultato che si avvale anche del contributo strategico dell’edilizia industrializzata.
Un vero e proprio progetto abitativo “che fa notizia” quello messo a punto dall’architetto Mario Cucinella dello studio MCA (Mario Cucinella Architects), e non solo per il suo carattere fortemente innovativo. Il progetto 100K rappresenta a tutti gli effetti una proposta originale e potenzialmente risolutiva ad alcune delle problematiche tecnico-architettoniche e costruttive più dibattute a livello internazionale: economicità, ecosostenibilità e qualità della vita.
Una sfida che attinge dalle migliori esperienze del settore, risposte estremamente valide per consumare meno e avere di più in termini di comfort abitativo, con edifici in grado addirittura di autoprodurre energia. Quello che fino a pochi anni fa poteva essere solo frutto di fervida immaginazione, è oggi realizzabile grazie all’alta tecnologia degli impianti fotovoltaici, dei sistemi di captazione e conservazione di energia solare e in virtù di apposite soluzioni di consumo passivo, che trasformano gli edifici in “macchine bioclimatiche”. Il presupposto alla base del progetto è il tentativo di restituire una risposta a domande di economicità, riduzione di emissioni inquinanti e senso di piacere dell’abitazione. Il tutto inserito in un framework che costituisca l’ossatura base non invasiva di uno schema aggregativo di abitazioni monofamiliari. Si arriva così al risultato di una casa componibile che consente di liberare progetti, aspirazioni e stili abitativi diversi. Una casa che si avvale di tutte le tecnologie disponibili per limitare i costi di costruzione senza compromettere la qualità.
L’unità condominiale tipo è concepita ipotizzando il fronte più compatto esposto a nord e quello più articolato a sud, con tutti gli alloggi a doppio affaccio per favorire la ventilazione naturale trasversale. Il fronte sud, maggiormente vetrato, favorisce gli apporti gratuiti invernali ed è schermato dai ballatoi e dai corpi scale durante la stagione estiva.
La presenza del verde sia sulle terrazze sia sul tetto-giardino favorisce il controllo del microclima esterno e contribuisce al rinfrescamento passivo. Il sistema fotovoltaico garantisce la copertura dei consumi energetici dell’edificio e alimenta l’impianto a pompa di calore geotermica, mentre la gestione idrica è garantita da un impianto di recupero dell’acqua piovana e, in alcuni casi, da quello di fitodepurazione.
La scelta del nome del progetto abitativo, “casa 100K”, è eloquente dell’orientamento “impatto zero” per ambiente e molto attento al budget familiare: unità abitative di 100 m2 di superficie sono offerte al prezzo di 100 mila euro, estremamente interessanti considerando lo scenario del mercato immobiliare. Inoltre vi è da considerare che non sussiste alcun “debito etico” nei confronti dell’atmosfera, con la possibilità di coprire in parte un eventuale mutuo attraverso l’energia ristampata ed autoprodotta. Un’opportunità potenzialmente interessante e coinvolgente per oltre due milioni di famiglie se si considera che in Italia proprio questo è il numero di nuclei familiari nel cui bilancio la spesa per l’abitazione grava per oltre 450 euro al mese.
I vantaggiosi prezzi d’acquisto delle case 100K sono il risultato di scelte ben ponderate nell’impiego dei materiali e degli elementi costruttivi. La massima flessibilità ed economicità delle unità residenziali è stata perfettamente resa con la sinergia di cemento, acciaio e legno lamellare, sempre tramite la versatilità della prefabbricazione. L’impiego di elementi e sistemi di edilizia industrializzata, prodotti dalle aziende del Gruppo Moretti Industria delle Costruzioni, ha permesso infatti di ottimizzare il costo di costruzione, il tempo di realizzazione e il livello di sicurezza in cantiere e allo stesso tempo di ottenere soluzioni di qualità e sempre trasformabili in base alle singole esigenze.
La definizione delle caratteristiche dell’involucro deriva sia da logiche di prefabbricazione sia di controllo del microclima interno in termini di comfort acustico, illuminotecnico, termo-igrometrico. L’obiettivo è la definizione di una soluzione “standard” o base, che comunque risponda in termini di comfort ad una classe energetica elevata, relativamente alla zona climatica in cui viene sviluppato il progetto. La logica costruttiva è quella della realizzazione a secco, sia per i tamponamenti opachi esterni sia possibilmente per gli orizzontamenti. Viene fornita poi una serie di “optional” rispetto alla soluzione base, legata alla scelta delle finiture e del colore.
“È una casa componibile in cui solo la cornice è già disegnata”, spiega lo stesso architetto Cucinella, ”dove gli spazi interni possono essere personalizzati, mentre quelli esterni vengono socializzati e consentono di mettere in comune una serie di strutture e servizi.” In sostanza il primo modello condominiale 100K, attualmente in via di realizzazione a Settimo Torinese, è già il simbolo di una rivoluzione dello stile abitativo: biocompatibile, colorato e soprattutto flessibile. Elementi strutturali, apparati tecnici, attrezzature mobili come pareti/pannelli scorrevoli-smontabili-curvabili per la divisione interna degli alloggi; sistemi di chiusura o tamponamenti monoblocco fatti di componenti sostituibili che possano diversificare l’aspetto esterno, ma anche garantire un’estensione di quello interno (balconi, terrazzini, logge, eccetera). In un panorama metropolitano troppo spesso globalizzato e anonimo, Cucinella ed il suo team propongono quindi uno spostamento di attenzione dall’oggetto al soggetto, attraverso una nuova forma dell’abitare che sia ritratto della personalità degli individui. La casa è pensata come una seconda carta d’identità dei propri abitanti, un prodotto da personalizzare, luogo di socialità familiare e interpersonale, capace di rispondere sempre alle mutevoli esigenze di chi vi abita. Ecco perché ogni famiglia nelle case 100K potrà scegliere composizione e forma dei propri ambienti tra una fornitissima “libreria” di abbinamenti e soluzioni.