Piscina comunale di Monza
Progetto realizzato da:
Studio tecnico Ing. Fabio Giuseppe Fabiano
Via Conciliazione, 1/A
Varese
La progettazione del complesso natatorio di Monza, rappresenta un significativo esempio della concezione progettuale che vede il legno lamellare essere preferito nell’ambiente microclimatico delle piscine: il legno lamellare appare infatti la soluzione ottimale perché unisce la possibilità di coprire grandi luci al miglior comportamento nell’ambiente particolarmente aggressivo delle sale vasche, caratterizzato da alto contenuto di umidità e vapori ricchi di cloro. Lo Studio Fabiano ha sviluppato una grande esperienza nella progettazione di piscine. Opera dal 1976 nel campo dell’impiantistica sportiva e si è poi specializzato proprio negli impianti natatori, unendo la professionalità progettuale con la passione sportiva. Lo studio ha progettato circa 40 impianti natatori, per la committenza pubblica o in project financing. Quest’ultima formula è in costante sviluppo perché permette ai comuni di realizzare opere infrastrutturali importanti stando però all’interno del “Patto di stabiltà”.
La caratteristica principale dell’impianto di Monza, nato originariamente per diventare il centro Federale per la pallanuoto per l’Italia Settentrionale, oltre al fatto di presentare tre vasche, di cui una, la più importante, con dimensioni 34,50 x 21m a lunghezza variabile per l’impiego del pontile mobile, è quella di avere la copertura della sala vasca principale in legno lamellare, apribile nel periodo estivo, per scorrimento dei pannelli di copertura. Questa copertura si presenta a travi fisse con sezione ad H con luce libera di 48 m, portanti i pannelli, anch’essi in legno lamellare, scorrevoli su binari a cremagliera, motorizzati mediante motoriduttori, uno per pannello.
La realizzazione dell’idea progettuale originaria è stata possibile per la fattiva collaborazione che si è creata fra studio Fabiano, lo staff tecnico dell’impresa appaltatrice Edilfrair dell’Aquila e lo staff tecnico della Moretti Interholz.
Questo impianto ha rappresentato l’occasione per risolvere un problema complesso e del tutto particolare. Si è trattato di coniugare la risposta tecnologica a condizioni particolari, quali la movimentazione di parti della struttura in contemporanea con deformazioni flesso-torsionali importanti, compreso uno studio più che attento delle tolleranze e dei giochi. Il risultato che ne è conseguito credo che possa far annoverare l’impianto natatorio di Monza fra i più interessanti fra quelli costruiti in Italia negli ultimi anni. A contribuire a questo risultato positivo concorrono anche le altre coperture, sempre in legno lamellare, della vasca da 25 m e della hall di ingresso, la copertura a volta della passerella di affaccio sulle vasche e le coperture circolari delle torri cilindriche, che ospitano rispettivamente la sala vasca idromassaggio, la sala riunioni e la sala soggiorno.