House in a bag

“House in a Bag” è un progetto di Francesco Gatti, dello studio di architettura 3Gatti, con uffici a Roma e a Shanghai, ideato dopo una giornata di volo in parapendio. Il concept vincente del parapendio è che si riesce a trasportare in una borsa un aliante capace di far volare una persona. Questo grazie ad un tessuto strutturato a “celle” che gonfiate irrigidiscono la forma dell’ala e sgonfiate possono essere ripiegate in uno spazio molto contenuto. Quindi se da una borsa di 5 kg si può persino far volare un uomo perchè non poterlo fare anche abitare.
Da qui l’idea di creare una struttura abitativa a “celle” gonfiabili esattamente come quelle di un canotto o di un materasso ad acqua.

Di 3Gatti la rivista di architettura Tracce ha pubblicato anche:
Car Experience, museo automobili a Nanchino.

House in a bag: PROGETTO

House in a Bag è un progetto ideato dopo una giornata di volo in parapendio.

L’idea non a caso è nata dall’esperienza del parapendio e non da un bisogno di soddisfare l’emergenza post terremoto, infatti vedo “House in a Bag” non solo come una casa per l’emergenza ma come l’inizio di un trend della societa’ contemporanea nel suo rapporto sociale ed economico con l’ambiente.
Il parapendio in questo senso mi trasmette al livello fisico e spaziale cio’ che già da tempo sto provando nello spazio virtuale grazie alle nuove tecnologie informatiche. Il fatto di avere un mezzo di trasporto come un aereoplano ecologico dentro la borsa mi soddisfa delle esigenze attuali allo stesso modo del mio telefono cellulare o computer portatile che mi permettono di portare sempre con me la mia “casa” virtuale e il senso di appartenenza alla mia “tribu”. Infatti anche se volero’ lontano spostando continuamente la mia abitazione, grazie a questi nuovi mezzi potro’ rimanere sempre connesso alla mia tribu’ ad esempio utilizzando facebook o altre tecnologie che mi terranno comunque unito alla tribu’ al di la’ del luogo fisico.

Consideriamo il passato come in uno stato “solido”, sedentario, il presente come uno stato “liquido” dove sono comparse importanti esigenze migratorie, ma sempre comunque finalizzate a stazionare. Evidentemente credo che il futuro potra’ riflettere uno stato gassoso, dove le particelle saranno in continuo movimento, esattamente come accade alle informazioni che troviamo attraverso google, continuamente in movimento, orientate alla ricerca della migliore oppotunita’ tra le varie offerte globali. Allo stesso modo credo che in futuro le persone fisiche si sposteranno nel globo alla ricerca della migliore opportunita’ temporanea, e la grande massa di queste persone non avra’ possibilita’ economiche che gli permetteranno di avere un’abitazione costosa, e qui credo sara’ importante offrire la possibilita’ di un’abitazione portatile, dignitosa ed ecosostenibile.


Tornando ad un aspetto piu’ tecnico del progetto è importante far notare la facilita’ e rapidita’ di installazione, infatti grazie all’uso di un compressore d’aria si potrà gonfiare velocemente l’involucro laterale e superiore dell’abitazione, mentre grazie ad un tubo da giardinaggio si potrà gonfiare, questa volta d’acqua, il basamento della casa in modo da avere un peso che dia stabilità alla struttura temporanea.
Questo serbatoio d’acqua sotto il pavimento in realtà servirà a dare refrigerio d’estate e a riscaldare l’ambiente interno d’inverno; sarà infatti connesso a dei tubi flessibili che passando attraverso le celle del tetto in un percorso a serpentina accumuleranno calore nel classico percorso circolare dei pannelli solari.
Sarà proprio la struttura gonfiabile a fungere da pannello solare, infatti la superfice interna delle celle sarà nera mentre quella esterna sarà trasparente, in questo modo l’aria compressa presente nel mezzo si scalderà notevolmente insieme alle serpentine che ci passeranno attraverso.
In maniera inversa si potrà immaginare la casa gonfiabile per zone calde, dove la superficIe esterna potrà essere bianca e l’aria compressa interna potrà fungere da camera isolante. Per migliorare l’isolamento e il confort, l’involucro interno dell’abitazione potrà essere coperto da pannelli di cartone a sandwich leggero basato su una struttura a nido d’ape, utilizzando un’anima in cartone e una superficie in laminato plastico HPL incollati tra loro con film termoplastico; le sue principali caratteristiche saranno il peso estremamente contenuto ed elevate caratteristiche meccaniche ed isolanti. Questa pelle interna eviterà di stare a contatto con la plastica del gonfiabile e permetterà l’uso tradizionale delle pareti in modo da poterci affiggere chiodi, viti, interruttori, luci etc.
Il pavimento invece potrà essere irrigidito ed appesantito grazie a dei pannelli di compensato incastrati tra di loro che potranno essere coperti da un rotolo di pvc in caso serva un pavimento resistente all’acqua.

Immaginiamo quindi borse di peso contenuto contenenti abitazioni che possono essere immagazzinate dalla protezione civile e trasportate ed utilizzate facilmente in caso di necessità in qualunque parte del mondo.
La casa da semplice gonfiabile di emergenza potrà essere trasformata e migliorata nel tempo grazie alle tecniche sopra descritte e poi sostituita da strutture permanenti in un lungo periodo.

Testo originale di Francesco Gatti
Tutte le immagini per gentile concessione di 3Gatti
www.3gatti.com